Onde d’Urto – cosa sono e indicazioni terapeutiche
Per prima cosa, è necessario comprendere, che le onde d’urto si suddividono in 2 differenti categorie:
- Le onde d’urto focali
- Le onde d’urto radiali
Onda d’urto focale
Il concetto di onda d’urto focale prevede un generatore che sia in grado di creare un brusco cambiamento di pressione che si propaga ad un velocità maggiore del suono.
Questa onda pressoria viene focalizzata da uno schermo avente la forma di una parabola.
L’intensità dell’onda pressoria, con le onde d’urto focali, può raggiungere l’equivalente di 1500 Kg per ogni centimetro quadrato in pochi nanosecondi per poi discendere rapidamente.
Onda d’urto radiale
Il concetto di onda d’urto radiale è completamente differente da quello di onda d’urto focale.
Questo tipo di onde si generano con i dispositivi di onde d’urto radiali o balistiche che dir si voglia.
L’onda di pressione, generata dall’onda d’urto radiale, può raggiungere intensità massime di 20 Kg per ogni centimetro quadro e la velocità di formazione del picco dell’onda è di 3 microsecondi.
Le onde d’urto radiali sono quelle più diffuse per il trattamento delle più comuni affezioni muscoloscheletriche.
Gli apparati più moderni e le nuove metodologie applicative hanno cambiato totalmente l’esperienza che il paziente vive durante l’applicazione facendo si che molti più pazienti si avvicinino a questa tecnica terapeutica in completa tranquillità.
Differenze tra onde d’urto radiali e focali
E’ importante comprendere 3 differenze sostanziali tra onde d’urto focali e radiali:
- Nelle onde d’urto focali la velocità di propagazione dell’impulso pressorio è supersonica mentre nelle onde d’urto radiali la velocità è inferiore a quella del suono.
- Nelle onde d’urto focali l’energia viene focalizzata all’interno del tessuto tramite un sistema di focalizzazione mentre nelle onde d’urto radiali l’energia diminuisce procedendo dalla superficie in profondità.
- l tempo per arrivare alla massima e energia è molto più breve nelle onde d’urto focali rispetto le radiali.
Queste differenze determinano dal punto di vista biologico effetti differenti e quindi indicazioni terapeutiche differenti.
La maggior potenza delle onde d’urto focali può essere vantaggiosa nel trattamento di alcune patologie e può essere controindicata nel trattamento di altre.
Gli effetti che si riconoscono alle onde d’urto sono quelli di iperemizzare il tessuto, ovvero stimolare l’afflusso di sangue, fibrinolitico, che consiste nell’ “ammorbidire” i tessuti fibrotizzati, antidolorifico e microangiogenetico. La microangiogenesi è la generazione di nuovi vasi sanguigni.
Indicazioni terapeutiche per le onde d’urto
Le indicazioni più comuni sono:
- le tendinopatie croniche,
- le tendinopatie calcifiche della spalla,
- l’epicondilite e epitrocleite,
- le trocanteriti,
- le tendinopatie achillea e rotula,
- le fasciti plantari in presenza o in assenza di spina calcaneare,
- la cellulite e il dolore miofasciale,
L’efficacia di questo strumento sta nel fatto che, irradiando a livello del tessuto impulsi di elevata intensità, vengono stimolati alcuni meccanismi biochimici che comportano:
- una riduzione del l’infiammazione locale e del dolore;
- stimolazione della neoformazione di vasi sanguigni;
- riattivazione dei processi riparativi.
Controindicazioni per le onde d’urto radiali e focali a bassa energia
Tumori maligni nell’area di trattamento, trattamento dell’area pelvica in caso di gravidanza.
Controindicazioni delle onde d’urto focalizzate ad alta energia
Oltre a quelle già viste per i trattamenti a bassa intensità si aggiungono il trattamento di aree molto vicine ai polmoni, il trattamento in prossimità delle cartilagini d’accrescimento e infine il cervello o la spina dorsale nell’area da trattare.
Tratto da www.fisoterapiaitalia.com
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